"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

8 maggio 2019. Coral Coast, Viti Levu, Fiji

 Oggi giornata di esplorazione . Abbiamo preso a noleggio un auto per cercare di vedere qualcosa in più di quest'isola, costo del noleggio 130 dollari fijani, circa 53€. l'appuntamento col noleggiatore era per le 9:00 ma con il "Fijian time" sono diventate le 9:30 e sbrigate le carte , alle 9:45 siamo pronti per uscire .
Ci spostiamo verso Nord , andiamo in direzione Nadi, la seconda città più importante dell'isola, dopo Suva, la capitale. Il primo paese/cittadina che raggiungiamo è Sinatoka (la cittadina più importante nella costa ovest, qui a Korotog), superata la quale ci spostiamo verso la costa. Stiamo percorrendo la Queens Road, strada che collega le varie città, arteria principale che fa il periplo dell'isola, praticamente. Per accedere alle coste bisogna lasciarla e perdere degli accessi secondari. Subito dopo Sinatoka infatti, la lasciamo e ci dirigiamo verso una zona in cui insistono delle dune immense di sabbia. È una zona di dune gigantesca che degradano sino ad arrivare al mare ma decidiamo di non approfondire la visita e andiamo avanti per motivi di tempo. Troviamo paesini e piccoli villaggi; quello che ci stupisce di questo posto è sempre la gente.
Ci sono tanti ragazzi che vanno a scuola con le loro divise ,  ci fa strano  vedere i ragazzi che usano la gonna mentre le ragazze usano una sorta di pantalone, anzi è un pantalone bianco, con la casacca verde sopra, insomma, si sono invertite le parti , gli uomini con la gonna e le donne con i pantaloni . Non manca mai un saluto dei locali nei nostri confronti , non per referenza verso il turista ma proprio per rispetto , che è nella loro indole . L'asfalto termina e inizia un sentiero di sterrato non abbiamo una macchina adatta questo tipo di strade e quindi procediamo con molta cautela .
Dovete sapere che qui esisteva una ferrovia locale , che percorreva, praticamente, tutta la parte occidentale dell'isola, arrivando fino a Nadi . Ancora sono ben visibili i binari e proprio in un tratto di questi ci fermiamo. Siamo vicino alla spiaggia , una di quelle che c'eravamo prefissati di visitare . Siamo a Cuvu Beach, arriviamo attraverso un piccolo sentierino e si apre di fronte a noi questa spiaggia praticamente deserta . L'abbiamo percorsa per un bel tratto godendoci la sensazione di essere dei Robison Crusoe.
In questo tratto di spiaggia non ci sono Resort o attrazioni turistiche in particolare, praticamente è una parte di spiaggia della quale usufruiscono  solo i locali e aggiungerei che non ne usufruiscono affatto. Trascorriamo la nostra bella mezz'oretta passeggiando in questo paradiso, dopodiché decidiamo di proseguire il nostro cammino . Tornati in macchina proseguiamo tra asfalto e sterrato, forse più sterrato che asfalto, stando molto attenti alle buche e strada sconnessa . Arriviamo alla spiaggia successiva, ritrovando ancora i vecchi binari.
Anche questa lingua di sabbia é deserta, siamo a Malomalo e non sappiamo se la spiaggia abbia lo stesso nome. La barriera corallina, qui, ha creato degli scenari particolari , con strisce di scogli coralligeri che affiorano nella spiaggia . Gli unici spettatori di questa meraviglia sono alcuni fijani che vivono in una decina di capanne adiacenti alla spiaggia . Il tutto è meraviglia . Questo tratto di spiaggia sarà lungo almeno quattro o cinque chilometri; spiaggia incontaminata con un mare cristallino, uno spettacolo per gli occhi .
A primo impatto, appena arrivati, la famosa "Coral Coast" dove alloggiamo, non ci aveva fatto una grande impressione (non è stato un amore a prima vista) ma è stato solamente il primo impatto. Qui, nelle coste vicine, ci ricrediamo assolutamente. Continuiamo a scorrazzare tra giungla, sterrati e colline verdi; le strade poco turistiche sono sempre state quelle che a noi sono piaciute di più, per cui non ce ne priviamo.
Così arriviamo alla nostra terza meta, la spiaggia di Natadola, considerata come la più bella di quest'isola, noi non siamo dello stesso parere, perché, quella vista prima, riteniamo sia migliore. La spiaggia è ampia e lunghissima, pulita e il mare è cristallino, protetto dalla parriera corallina che attenua il moto ondoso. A questa bella spiaggia si affacciano almeno due grossi Resort, di conseguenza é leggermente più affollata. A bordo spiaggia baracchini con delle massaggiatrici che si propongono per offrirti le loro prestazioni (parliamo di massaggi seri fatti da donnone fijiane cazzutissime), un maneggio e forse altro ancora, ma la nosta visita non ha potuto accertarlo. Ripartiamo, stavolta in direzione di Nadi.
Riacquistiamo l'arteria principale, Queens Road e dopo una trentina di chilometri siamo in città. Il traffico é tantissimo, pensare che non guidavo un auto da cinque mesi e ora mi ritrovo qui, con guida a sinistra e cambio automatico, non é cosa semplice. Cerco di districarmi, con l'aiuto di Robi, che fa da navigatore, raggiungiamo la spiaggia della città. Meglio niente. La spiaggia è una lingua di sabbia trascurata e sporca, il mare fa paura, é marrone. Non farei il bagno neanche se mi pagassero, osceno. Disgustati da tale spettacolo ci rimettiamo in viaggio per percorrere i 70Km che ci distanziano dal nostro alloggio. Ancora Queens Road fino a Coral Beach dove alloggiamo. Prima però una capatina a Sigatoka ad acquistare un po di birra e del buon vino australiano.
Si é fatta sera, finiamo la serata in un ristorante vicino al nostro Resort; questo ci propone una cena con menù Indiano, per noi va bene. Finiamo pieni come porci, abbiamo mangiato per quattro, un menù squisito e particolare. È ora di andare a nanna, per oggi può bastare. 

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